Le cosiddette emozioni “negative”, come ad esempio la depressione, hanno un significato e un senso. Sono fondamentali nel nostro percorso di trasformazione interiore. Perché? Perché sono dei segnali che ci indicano la direzione da prendere. Vivendole pienamente possiamo capire dove andare.
Il problema è che nella nostra società si tende a rifiutarle, oscurarle, eliminarle il più possibile dalla vista. Per quale motivo? Perché impediscono di essere… normali.
Normali in che senso?
Quale sarebbe un modo di vivere normale? Forse il meraviglioso trittico “Produci Consuma Crepa”? Una vita basata sull’adesione incondizionata ai luoghi comuni, sull’incastonamento all’interno di un sistema di ingranaggi fatti di carne umana, su un mutuo di 40 anni per comprare la casa, sull’aspettare la pensione sperando di non morire prima di cancro? Siamo sicuri che ciò che consideriamo normale sia l’equivalente di vivere davvero?
“Non è segno di salute mentale essere ben adattati ad una società profondamente malata.”
Juddi Krishnamurti
Nella nostra società se vai in depressione o se hai attacchi di ansia, hai un problema. Non puoi partecipare alla “normalità”.
Quindi, giù psicofarmaci. Giù, manda giù, forza… Ecco, adesso stai bene.
Puoi tornare a lavorare, a comprare, a consumare, a… vivere?
E poi? Non c’è significato alla depressione?
Poi la depressione resta, l’ansia pure, il panico anche… ma nascosti, neutralizzati, addormentati come tutte le persone che conducono una vita “normale”.Siamo costantemente bombardati da messaggi che ci ripetono che siamo deboli, fragili, che è meglio non affrontare il dolore. E la nostra volontà si indebolisce, la nostra anima si prosciuga. Ecco perché ormai sempre più persone, ai primi segni di disagio, si dicono depresse e finiscono per assumere dei farmaci…
“Ci viene chiesto di sbarazzarci di qualsiasi stato d’animo cosiddetto ‘negativo’. Noia, infelicità, tristezza, frustrazione non sono più considerati normali eventi passeggeri, ma vengono sempre più spesso trasformati in vere e proprie emergenze sanitarie. Da ‘curare’, ricorrendo a farmaci consolatori.”
Pietro Trabucchi, Tecniche di Resistenza Interiore
Sia chiaro, non voglio dissuadere nessuno dal prendere psicofarmaci. Non sono un dottore, uno psichiatra o uno psicologo. Sto solo affermando che secondo me imbottirsi di bombe chimiche che agiscono sul nostro sistema nervoso e ormonale non risolve il problema, lo sposta solamente lontano dalla superficie. Se un disagio è venuto a galla, un motivo ci sarà. Non lo si può nascondere per sempre.
Dunque torniamo all’inizio…
In apertura ho detto che il significato delle emozioni “negative” si trova nella direzione che ci stanno indicando.
Le emozioni negative, in ogni loro forma, ci segnalano che qualcosa non funziona. Che stiamo sbagliando, che c’è qualcosa da modificare, in un modo o in un altro. Un’emozione negativa ti aiuta ad orientarti (leggi anche Come sfruttare il Fuoco interiore). Tendiamo a rifiutarla perché rifuggiamo, istintivamente, il dolore. L’emozione è una mappa che, quando ci viene consegnata, brucia tra le nostre mani. Può fare molto male, ma può essere anche la nostra salvezza.
“La rabbia non è mai rabbia fine a se stessa, ma nasconde qualcosa di estremamente positivo […] è un indicatore che ci fa capire e vedere che dobbiamo lavorare su un aspetto di noi stessi […] La depressione è un’implosione di una creatività enorme inespressa.”
Daniel Lumera ( dal video Dialoghi con Daniel Lumera: le emozioni )
Se non trovi il senso in ciò che fai quotidianamente, se la tua vita è solo un arrancare e un giorno ti coglie la depressione, c’è un significato… E’ sensato, è logico. E’ una benedizione, se hai il coraggio di vederla in questo modo.
Che direzione ti sta indicando la depressione?
Forse devi cambiare lavoro, devi scavare in te stesso e dedicare le tue giornate a qualcos’altro.
Forse devi vivere per davvero.
Forse devi smettere di rincorrere delle illusioni.
Forse devi ritrovare l’amore per la tua famiglia.
Forse devi smettere di omologarti, per scoprire la tua unicità.
Forse… non lo so.
Sono solo ipotesi, ma tutte plausibili.
Quando la depressione mi è venuta a trovare, ho tentato in tutti i modi di scacciarla. L’ho rifiutata, nascosta, allontanata. Ma lei tornava e tornava di nuovo… E torna ancora a volte.
Ma senza quell’emozione non starei scrivendo queste righe
Non avrei iniziato un percorso di trasformazione interiore.
Non avrei abbandonato persone e vizi che stavano distruggendo la mia salute.
Non avrei conosciuto la mia compagna, che è poi diventata anche la mamma di mio figlio.
Non staresti leggendo queste parole.
La depressione era arrivata per smuovermi. Ciò che nelle mie orecchie suonava come “Non vali nulla, niente ha senso, sei un fallito”,
in realtà era “Dimostra il tuo valore, trova il tuo senso, prendi la tua strada”. Questo era il significato della depressione.
Solo che non capivo. Non avevo occhi per vedere, come insegna Gesù.
Non è facile da accettare, lo so bene. Non è facile trovare un senso alla depressione e alle emozioni “negative” mentre le stai vivendo. Ma prova, anche solo per un istante, a ricordare queste parole.
La depressione è un veleno che uccide il vecchio te stesso per dare vita a un individuo nuovo.
Grazie, cara depressione.
Ci si vede Oltre…
Giulio
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In questo articolo ho citato:
Jiddu Krishnamurti ( trovi i suoi testi su Macrolibrarsi e Il Giardino dei Libri )
Pietro Trabucchi, Tecniche di Resistenza Interiore ( Lo trovi su Macrolibrarsi e Il Giardino dei Libri )
Daniel Lumera ( trovi i suoi testi su Macrolibrarsi e Il Giardino dei Libri )
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