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Come la mente crea la realtà – La mia esperienza diretta

Ciò che racconterò in queste righe va fuori dalla comunemente accettata percezione della realtà.

Si tratta di qualcosa di sovra-razionale accaduto in una frazione di secondo, quindi cercherò di riportarlo “a terra” e tradurlo in termini il più possibile comprensibili. Potrai forse intuire che ciò di cui mi sono reso conto accade anche a te.

Oggi (quando ho scritto l’articolo era ottobre) io e la mia compagna abbiamo deciso di fare due passi in spiaggia, quindi abbiamo preso l’auto e ci siamo diretti a Gabicce Mare, distante una mezz’ora scarsa da casa nostra. Lei è della zona, mentre per me era solo la terza volta che ci andavo, tra l’altro la prima volta fuori stagione, quindi con diversi negozi chiusi e molte meno persone per strada. Uno scenario diverso rispetto alla confusione dell’estate.

Perché ho fatto questa puntualizzazione? Dopo ti sarà chiaro.

Abbiamo parcheggiato e ci siamo prima di tutto recati in un bar per bere un caffè. Poi ci siamo diretti in spiaggia per una passeggiata rilassante.

Ti voglio raccontare ciò che è successo poco dopo

Per tornare verso il parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina abbiamo fatto un giro diverso da quello dell’andata. A un certo punto la mia compagna mi ha chiesto se riuscissi a riconoscere la zona del paese in cui ci trovavamo (proprio perché per me era solo la terza volta che ci andavo).

Dove c’è la rosticceria!” le ho subito risposto con sicurezza.

Lei mi ha confermato.

Peccato che intendevamo due rosticcerie diverse, che non si trovano nella stessa zona. Avevo sbagliato la mia valutazione.

Vedi, adesso è chiusa perché finita l’estate non c’è praticamente nessuno a Gabicce.” mi ha detto lei indicando verso destra.

In quel momento mi sono appunto reso conto che non stavamo parlando della stessa rosticceria… Con molte meno persone per strada e quasi tutti gli esercizi commerciali chiusi, mi è stato più difficile riconoscere correttamente la zona.

(D’ora in avanti, per comodità, chiamerò rosticceria A quella che intendevo io per errore; chiamerò rosticceria B quella davanti a cui stavamo effettivamente passando)

Tutto d’un tratto è accaduto qualcosa di incredibile

In un istante è “collassata” l’immagine che avevo fino a un secondo prima di quella strada, quel marciapiede, quelle auto parcheggiate. Nella mia mente si è immediatamente strutturata una nuova realtà, corrispondente alla zona in cui effettivamente eravamo. E’ stato qualcosa di impercettibile, praticamente inspiegabile… infatti è probabile che tu non stia capendo. Puoi solo tentare di afferrare intuitivamente ciò di cui parlo.

Provo lo stesso a spiegarlo…

Quando la mia compagna mi ha chiesto dove ci trovavamo, la mia mente aveva costruito la realtà circostante in un certo modo e aveva riconosciuto la zona in cui eravamo come “vicino alla rosticceria A”. Subito dopo, appena mi sono reso conto dell’errore, la mente ha come cancellato lo scenario precedente e ha riconfigurato una realtà diversa, adattando i vari elementi alla nuova situazione (passaggio da rosticceria A a rosticceria B).

Ti potrà sembrare strano, ma la strada si è allargata di circa un metro, mentre una pizzeria che ero convinto fosse più avanti è come scomparsa…

In un singolo istante, subito dopo essermi reso conto che non ero dove invece ero convinto di trovarmi, la percezione del mondo circostante si è modificata. E’ collassata la realtà che si era creata nella mia mente, che in un baleno ha modificato diversi elementi per adattarli alla nuova realtà.

Sei ancora vivo? Hai già la bava alla bocca e gli occhi girati indietro? Oppure hai in mano carta e penna per segnare il numero del mio spacciatore? Abbi pazienza, lo trovi in fondo all’articolo.

Continuiamo.

Anche solo riscrivere ciò che è successo mi fa strano, perché è praticamente impossibile rivivere la stessa identica intuizione istantanea qualche ora dopo. E’ stato un flash immediato, qualcosa che è accaduto all’interno mente. Qualcosa di simile ad alcune scene del film Inception.

Io non ho fatto nulla volontariamente…

…se non accorgermi di ciò che ha fatto la mia mente in automatico.

Ciò che mi ha più colpito è che fino al “collasso”, per me quello scenario era fatto in un certo modo e così era. Non l’avrei messo in dubbio… non avrei dubitato della larghezza della carreggiata, del marciapiede su cui camminavo, dell’altezza dei palazzi che vedevo intorno a me. Ovviamente, non conoscendo il posto, non avevo la totale certezza che fosse la zona della rosticceria A, ma ciò che vedevo intorno a me era quel che era, così come lo vedevo e basta.

Una piccola correzione e quel mondo si è ristrutturato istantaneamente all’interno del mio cervello… La mia mente ha quindi adattato i vari elementi dell’ambiente (la strada, i palazzi ecc.) alla nuova realtà, una volta resasi conto dell’errore.

Adesso…se quel mondo era stato costruito dal mio cervello, quindi si trovava al mio interno… allora perché lo vedevo esistere fuori da me stesso, dal mio corpo, dai miei occhi, dalla mia mente?

Ti fidi così tanto della tua mente ma può facilmente ingannarti, farti vedere le cose come in realtà non sono. Il cervello compie continuamente errori di valutazione, distorsioni, cancellazioni (i cosiddetti bias cognitivi)…

Il problema fondamentale è che, se non ci accorgiamo di questo fenomeno, restiamo assolutamente convinti dell’oggettività di ciò che vediamo.

Il cervello non vede una realtà oggettiva, bensì interpreta gli impulsi che gli arrivano dagli occhi sulla base degli elementi che ha a disposizione. Questa interpretazione può essere ingannevole (come successo nel mio caso) e portare la mente in una direzione errata, proprio come quando, in una città che conosciamo poco, sbagliamo strada anche se siamo pressoché certi che sia quella giusta.

Il cervello costruisce il mondo circostante unendo gli elementi a sua disposizione.

Ecco perché, nel mio caso, appena è cambiato un riferimento fondamentale nell’economia della realtà che il mio cervello ha creato (la rosticceria A), il precedente mondo è collassato e si è immediatamente strutturata una nuova realtà, basata sulla presenza del nuovo elemento essenziale (la rosticceria B) che ha sostituito il precedente.

Quanto puoi fidarti della tua mente?

Quanto puoi “credere” alla realtà intorno a te se non è così oggettiva come credi, bensì costantemente costruita e interpretata (con la possibilità di vari errori di valutazione) dal cervello?

Pensa alle conseguenze di questa consapevolezza. Non solo ciò che vedi non è la realtà oggettiva, ma neanche ciò che credi. Quello che pensi di te stesso, della tua vita, del tuo lavoro, delle altre persone, ciò che ritieni giusto o sbagliato… E’ solamente dentro di te. Non ha un’esistenza oggettiva. E’ tutto una tua proiezione…

Il mondo che vedi là fuori è il tuo mondo.

Ci si vede Oltre…

Giulio

P.S. Mentre scrivevo, il mio spacciatore è stato arrestato… mi dispiace, sarà per la prossima volta.

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