Qual è il ruolo della disciplina nel percorso di Risveglio Digitale?
Partiamo dal dove e dal quando. Ci troviamo in un periodo storico in cui va di moda proclamare la propria libertà da ogni tipo di autorità e di controllo, il che di per sé non è un male.
Il problema è confondere la libertà fasulla con la libertà reale
Come distinguerle? Semplice. La libertà fasulla è appunto falsa, perché non libera, bensì imprigiona. Si trasforma presto in una schiavitù auto-indotta.
La libertà reale, invece, ti libera per davvero.
La libertà fasulla (che nel pensiero comune è appunto scambiata per reale) è quella di lasciarsi andare ai propri istinti, alle proprie voglie, ai propri desideri… non importa più di tanto quali siano queste voglie. Può essere voglia di abbuffarsi di cibo spazzatura, di usare delle droghe, di fare sesso occasionale con chiunque si voglia ecc.
“Io sono libero/a e faccio quello che mi pare!” Come si dice… Young, wild and free… no?
Di conseguenza c’è il rifiuto per ogni tipo di disciplina, che viene vista come ostacolo a questo fantomatico “sono libero/a”.
Peccato che, come dicevo, questa libertà è una libertà fasulla.
Ed è fasulla perché imprigiona ed incatena a qualcosa di esterno: abbuffarsi di cibo spazzatura imprigiona poiché ammala il corpo, toglie la salute; le droghe imprigionano in dipendenze e in tutte le loro conseguenze; il sesso occasionale può imprigionare se si contraggono malattie o, da un punto di vista più esoterico, ci si lega energeticamente al partner con cui si consuma… ed a tutti i partner precedentemente avuti da lui/lei.
(Ah, avviso per eventuali accusatori in ascolto. Non sto puntando il dito contro nessuno. Anche io sono passato in questa fase di “libertà”… ed è proprio per questo che ne conosco bene l’inconsistenza e la schiavitù che vi è nascosta)
Dove sta l’equivoco?
Il punto in cui ci si perde è lo scambiare queste pulsioni e “desideri” per propri… quando invece sono dell’apparato psicofisico, della macchina biologica, del corpo animale che abitiamo… ma che non siamo noi.
La libertà reale è il contrario di quella fasulla. La finta libertà cerca soddisfazione in qualcosa di esterno, fino a creare un rapporto compulsivo e di dipendenza con quel qualcosa. E’ un cercare nel posto sbagliato, fino a rischiare di perdersi.
La libertà reale è invece interiore: ai suoi massimi livelli è la capacità di essere liberi e sereni a prescindere dalle condizioni esterne; è la realizzazione che quella soddisfazione tanto ricercata non può mai essere trovata là fuori.
In altre parole, non c’è nulla che può colmare il vuoto che senti dentro. Nulla, se non te stesso, la tua stessa Presenza.
Cosa c’entra questo discorso sulla libertà con le tecnologie digitali? Aspetta che ci arriviamo.
Intanto, come si ottiene questa libertà?
La libertà reale si sviluppa proprio grazie all’autocontrollo e alla disciplina dell’apparato psicofisico. Senza disciplina sei tirato qua e là da istinti e voglie che non sono realmente tuoi, ma del corpo animale. Senza contare che gran parte delle volte questi desideri sono anche introdotti artificialmente dall’esterno.
Come?
Massì dai, il buon vecchio condizionamento di massa, che inizia da bambini e che poi subiamo ogni giorno dal sistema. Un sistema che non vuole individui liberi, bensì schiavi. Ma schiavi inconsapevoli, cioè schiavi che credono di essere liberi… che scambiano la libertà fasulla per quella reale.
In altre parole, schiavi contenti della loro stessa schiavitù.
“Uno Stato totalitario davvero efficiente sarebbe quello in cui l’onnipotente potere esecutivo dei capi politici e il loro corpo manageriale controllano una popolazione di schiavi che non devono essere costretti ad esserlo con la forza perché amano la loro schiavitù.”
Aldous Huxley, Ritorno al Mondo Nuovo (1958!!!)
Come far credere a degli schiavi di essere liberi? Non facendo loro vedere le catene che li tengono legati. Rendendole immateriali, invisibili, collocandole nel posto più efficace possibile: dentro lo schiavo stesso. Nella sua mente e nel suo corpo. Convincendo lo schiavo che quelle non sono catene, ma sono i suoi desideri, sono ciò che lo fa sentire libero.
Tac.
Bella fregatura, non credi?
Il collegamento con il Risveglio Digitale
Esempio: il modo in cui funzionano i social network è stato studiato a tavolino per creare dipendenza. Gli algoritmi e le funzioni (like, notifiche…) che governano la bacheca di Facebook, Instagram, Youtube ecc. hanno il compito di tenerti più tempo possibile incollato allo schermo… e devo dire che lo fanno molto bene.
In estrema sintesi il meccanismo funziona così: l’enorme mole di informazioni che riceviamo quando siamo sui social è un superstimolo per il cervello, cioè uno stimolo naturale tremendamente amplificato. Un po’ come gli zuccheri artificiali.
Questo ci catapulta in una sorta di stato ipnotico, che ci trattiene dentro il social… e ne vogliamo sempre di più.
Un po’ come gli zuccheri artificiali (lo so, l’ho già scritto… il mio ego sta tentando di essere originale!)
O come, guarda chi si rivede, le droghe.
In risposta al vuoto che sentiamo (elemento interno) scorriamo la bacheca (elemento esterno); il nostro bisogno di riconoscimento (interno) viene soddisfatto dai like che riceviamo (esterno)…
La disciplina ti rende libero
Come sai se segui questo blog, il mio obiettivo non è demonizzare questi strumenti, bensì fare in modo di sfruttarne appieno lo straordinario potenziale. Il digitale ha cambiato il mondo e grazie ad esso abbiamo incredibili possibilità…
…e qui rientra in gioco la disciplina.
Se non sei disciplinato, è facile cadere nella dipendenza da smartphone/social, che è tra l’altro una dipendenza collettiva, quasi completamente accettata socialmente, che quindi passa sotto traccia ed è più difficile da riconoscere.
Se cadi in questa dipendenza non sei tu ad usare questi strumenti, ma sono loro ad usare te. Come possiamo migliorare il mondo con degli aggeggi che non sappiamo dominare, ma che invece ci schiacciano? Tra l’altro, più li usiamo meno siamo capaci di disciplinarci e perdiamo forza di volontà, come ho già spiegato nel precedente articolo.
La disciplina serve proprio a questo. Dato che le catene della nostra schiavitù sono al nostro interno, dobbiamo conoscerle e poi eliminarle un pezzo alla volta con astuzia. In questo caso, le catene sono gli impulsi (sia interni che esterni) che ti portano a voler entrare ogni due minuti sul social che usi di più, oppure a dover per forza rispondere alle email o a Whatsapp ecc.
Impulsi che sono dentro di te
Se riesci a dominare questi impulsi, di conseguenza riesci anche a dominare gli strumenti digitali…
Attraverso la disciplina ti rendi libero prima di tutto al tuo interno e poi lo diventi nel rapporto con smartphone, social network e soci.
A quel punto potrai sfruttarne fino in fondo tutta la forza. Potrai dominarli e sfruttarli a tuo reale vantaggio.
Che sia poi per promuovere la tua attività commerciale, per crearti un lavoro/business, per raccogliere fondi per un progetto, per divulgare informazioni utili… sta a te, dipende da ciò che vuoi fare.
In ogni caso, se vuoi usare in modo attivo e costruttivo il mondo digitale senza esserne schiavo, devi saper giocare a questo gioco. Più sei disciplinato, più hai possibilità di ottenere i risultati che cerchi.
Ci si vede Oltre…
Giulio
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In questo articolo ho citato:
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