Nella prima parte dell’articolo ti ho raccontato come funziona il mindset statico. Prima di spiegarti nel dettaglio le caratteristiche del mindset dinamico, voglio fare una precisazione.
Non è che o hai un mindset statico o hai un mindset dinamico. Non funzioniamo a corrente alternata. La questione è un po’ più complessa.
I confini tra i due mondi sono abbastanza sottili. Se ci rifletti puoi renderti conto che in alcuni ambiti hai una mentalità statica, mentre in altri più dinamica. C’è chi, ad esempio, è dinamicamente convinto di poter migliorare le proprie abilità intellettuali (studio, imparare una lingua ecc.), ma è altrettanto convinto di non poter migliorare nei lavori manuali… o viceversa.
In realtà, qualche traccia di mindset statico è presente in tutti, chi più chi meno.
Oltre alle etichette date ai bambini, è la società intera a riempirci la testa di pensieri riconducibili al mindset statico. Solitamente…
“…vengono apprezzati maggiormente i risultati conseguiti naturalmente e senza sforzi rispetto a quelli ottenuti con molto impegno. Tendiamo infatti ad attribuire ai nostri eroi capacità sovraumane che li conducono inevitabilmente alla grandezza. E’ come se Michael Jordan fosse uscito dal grembo della madre già con un pallone da basket in mano, e Picasso con un pennello. Tutto ciò rispecchia perfettamente il modo di sentire tipico della forma mentis statica. E si trova dovunque.”
I riflettori si concentrano solo sul talento e sul grande evento, che può essere la straordinaria ricchezza ottenuta o le gloriose vittorie, ma troppo spesso ci si dimentica del processo che c’è dietro… del sudore, della persistenza, dell’allenamento e dei fallimenti arrivati prima del successo.
L’essenza del Mindset dinamico
“Ho fallito tantissime volte nella mia vita… ed è per questo che ho avuto successo.”
Ecco l’essenza della forma mentis dinamica in pochissime parole. A recitarle è Michael Jordan in uno spot degli anni ’90, dopo aver elencato tutte le sconfitte e gli errori accumulati nella propria vita sportiva (trovi il link al video a fine articolo).
La psicologa Carol Dweck, nel libro Mindset, fa riferimento più volte alla leggenda del basket come perfetto esempio di atleta dotato di forma mentis dinamica.
Che ti piaccia il basket oppure no, poco importa. Io sinceramente non l’ho mai seguito né praticato. Ma se un personaggio come Michael Jordan, da molti considerato il più grande nella storia della pallacanestro e fra i migliori atleti di tutti i tempi, è un esempio di mindset dinamico… forse è il caso di capire per bene di cosa si tratta. Non si arriva a certi livelli per caso. Salire sulle spalle dei giganti, per capirne la mentalità, è un ottimo punto di partenza, qualunque sia il tuo obiettivo.
Il fondamento del mindset dinamico si trova nella convinzione che l’impegno e la costanza possano migliorare in modo sostanziale abilità, competenze e intelligenza.
Il motto di chi ha un mindset dinamico è “Non ancora…”
“NON sono ANCORA bravo nelle attività manuali, ma applicandomi con costanza posso diventarlo” ;
“NON ho ANCORA imparato come studiare in modo efficace, quindi mi impegno per migliorare”.
Chi ha una forma mentis dinamica vede dunque il fallimento come la possibilità di migliorarsi, cioè come una lezione preziosa… fa concretamente suo il celebre proverbio “sbagliando si impara”.
Quando invece arriva il successo, per il mindset dinamico è la conferma del proprio impegno, di quanto duramente ci si è allenati per arrivare fino a quel traguardo. Ogni successo diventa uno stimolo ad impegnarsi ancora di più, perché il mindset dinamico trova la propria motivazione e il proprio piacere nello sfidare se stesso e nel migliorarsi costantemente.
“Le persone dalla forma mentis dinamica non si limitano a ricercare la sfida. Se ne nutrono.”
Se ti dedichi allo sviluppo del mindset dinamico fai attenzione! Mette a rischio le tue maschere e le tue identificazioni… Ma è un prezzo che paghi volentieri, quando ti rendi conto di quanto ti fa sentire vivo e di quanto ti fa crescere.
Mindset dinamico e neuroscienze
Il mindset dinamico è coerente con le scoperte delle neuroscienze.
Fino a qualche decennio fa, si credeva che a un certo punto il cervello umano arrestasse il suo sviluppo. Poi grazie agli studi di alcuni pionieri come Michael Merzenich, è stato scoperto che il cervello continua a crescere e modificarsi anche in età adulta, per il fenomeno chiamato plasticità cerebrale.
Il cervello si modifica con l’uso che ne facciamo e se lo stimoliamo correttamente al suo interno si creano nuove connessioni. Puoi quindi accrescere la tua intelligenza… oppure debilitarla. Dipende da te (leggi anche La Guerra per la tua Attenzione).
Ad esempio, la difficoltà che si prova nell’imparare qualcosa di nuovo è un segnale che si stanno formando nuove sinapsi nel cervello e, come le neuroscienze, anche Il mindset dinamico dà un valore essenziale al processo. Riconosce l’importanza degli step progressivi necessari ad acquisire/migliorare un’abilità.
Ecco perché accoglie sfide e difficoltà, perché ne ricava il meglio. Riconosce la fatica come un processo di crescita e la sfida come un’occasione per misurare quanto lontano possa spingersi.
Nella forma mentis dinamica come nella lingua italiana, apprendimento fa rima con divertimento, ed è qualcosa dura tutta la vita.
Mentalità statica vs Mentalità dinamica: lo scontro finale
Nella prima parte dell’articolo abbiamo visto quanto sia limitante la forma mentis statica. Il mindset dinamico porta invece a una visione che tende all’infinito. E’ una prospettiva affascinante, poiché nessuno può sapere dove l’impegno e la persistenza potranno portare una persona dotata di un mindset dinamico. Per un individuo fortemente caratterizzato dalla forma mentis dinamica si aprono possibilità ignote di crescita…
Il mindset statico invece, caratterizzato da un perenne bisogno di conferme e dalla fuga dalle difficoltà, ha come conseguenza psicologica un’estrema fragilità e come effetto concreto la rinuncia al cambiamento e al miglioramento.
Per capirlo meglio, caliamoci a pieno nei panni di un individuo dalla forma mentis statica.
Se le mie abilità, le mie competenze, la mia intelligenza, il mio carattere non sono modificabili, allora sono condannato. Il bisogno di approvazione mi perseguita, quindi ogni cosa che faccio diventa rischiosa perché può mostrare al mondo la mia inadeguatezza. Minaccia di smascherare le mie lacune.
Non ho alcun potere sugli eventi, posso solo limitarmi a ciò che sono in questo momento senza neanche provare a migliorarmi. Al primo ostacolo mi abbatto, perché è un segnale che non sono abbastanza. Al primo fallimento mi blocco, perché mi conferma che non sono capace.
Ogni sfida della vita può mettermi in ginocchio e potenzialmente distruggermi. Da queste esperienze posso forse imparare qualcosina, ma non posso modificare in modo decisivo me stesso per evitare che si ripetano.
Dunque meglio battere in ritirata e meglio farlo subito. Meglio rinunciare, non rischiare, rimanere al sicuro nella propria zona di comfort. Meglio non impegnarsi, perché sarebbe la dimostrazione che non si ha alcun talento. Perché il talento, nel mindset statico, o ce l’hai o non ce l’hai.
Apprendimento non fa rima con divertimento, ma con fallimento.
Il mindset statico non dice “ho fallito”, bensì “sono un fallito”.
Il mindset dinamico porta invece a sviluppare un’incredibile livello di resilienza e forza di volontà. La motivazione rimane sempre alta, nonostante i momenti di difficoltà. Le sfide vengono accolte e cercate, vissute come qualcosa di benefico anche se faticose. Il mindset dinamico riconosce il valore dello sforzo e dell’impegno. Per chi ha sviluppato una forma mentis dinamica, ogni sfida in cui si è dato il massimo è una potente iniezione di autostima.
Se ho la consapevolezza che ogni volta che mi impegno a fare qualcosa di difficile divento più intelligente non scappo più dalle sfide, le creo.
Il mio cervello cresce e nascono nuove connessioni, quindi comunque vada ho già la mia vittoria. So che il punto in cui sono ora, in una qualsiasi abilità, non è il mio massimo potenziale. Nessuno potrà mai dirmi con assoluta sicurezza dove posso arrivare, quindi se voglio migliorare in qualcosa mi applico quanto più possibile. Se cado, ho semplicemente imparato una lezione, che può anche essere stata dolorosa, ma mi rialzo e non rinuncio.
Questa è la forza del mindset dinamico.
Come puoi creare un mindset dinamico?
Ormai ti sarà chiaro che gli effetti della staticità/dinamicità mentale si ripercuotono su tutta la tua vita. Una diversa attitudine mentale, cioè un diverso modo di pensare, si realizza concretamente in un diverso modo di vivere.
Sicuramente per cambiare mindset è fondamentale leggere il libro di Carol Dweck perché ti aiuta ad immergerti nella forma mentis dinamica e a riconoscere i ‘trucchi’ del mindset statico. Nell’articolo ne ho riassunto i concetti più importanti.
Per concludere ti lascio qualche indicazione su come passare da forma mentis statica a forma mentis dinamica.
Come prima cosa, devi renderti conto che il mindset va allenato in modo… dinamico.
Se il tuo punto di partenza è un mindset statico, non puoi semplicemente “switchare” alla forma mentis dinamica da un momento all’altro. Per farlo devi prendere una decisione consapevole, anzi più decisioni consapevoli, a volte nell’arco di una sola giornata. Devi renderti conto della tua staticità, accettarla e promettere a te stesso di ragionare e soprattutto agire secondo il mindset dinamico tutte le volte che ne hai l’occasione.
Puoi cominciare a rivalutare la fatica, l’impegno, le difficoltà, imparando ad assaporare il gusto della sfida. Immagina nuove connessioni cerebrali che si creano quando ti impegni duramente e associa sensazioni positive alle sfide che ti accadono nel quotidiano. Invece di scappare, vagli incontro! Approfittane e farai il carico di autostima. Inizia dalle piccole cose… Ogni giorno fai 10 centimetri in più, per scoprire quanto in là puoi arrivare con il tempo.
Pensa a tutte le volte in cui ti sei lasciato convincere dal mindset statico e hai abbandonato qualcosa perché era troppo difficile o rischioso… cosa sarebbe accaduto se avessi agito seguendo il mindset dinamico?
Il passaggio da statico a dinamico può avere un impatto enorme sulla tua vita
Come sarebbe la tua vita se riuscissi a non abbatterti alle prime difficoltà?
Come sarebbe se imparassi ad apprezzare concretamente il valore dell’impegno?
Se affrontassi ogni ostacolo come un gioco in cui in palio c’è lo sviluppo della tua intelligenza e delle tue capacità?
Quanto cambierebbero le cose?
Quanto ti sentiresti meglio?
Fino a che punto potresti arrivare?
Forse smetteresti di considerare te stesso un “sarei-potuto-essere” e abbandoneresti le etichette e i rimpianti del passato, per creare un pezzo alla volta una realtà di successo.
Sviluppa un mindset dinamico, inizia oggi stesso. Ti assicuro che ne raccoglierai i frutti.
Ci si vede Oltre…
Giulio
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In questo articolo ho citato:
Carol Dweck, Mindset-Cambiare forma mentis per raggiungere il successo (lo trovi su Macrolibrarsi e su Il Giardino dei Libri)
Michael Jordan, Failure Commercial
Di Carol Dweck ti consiglio anche questo TedTalk.
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