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Momenti di down? Io li sto superando con questi due approcci mentali

Ora come ora non ricordo di chi è la citazione, ma in ogni caso suona più o meno così.

La vita è semplice, ma noi la rendiamo complicata.

Confucio, forse, ora mi pare sia lui. Sì dovrebbe essere lui.

Comunque.

Ogni tot, sembra quasi fisiologico, la mia personalità va giù, cola a picco per qualche giorno. Depressione ed energie al minimo. Col tempo sto imparando a conviverci e sono due le cose che più mi stanno aiutando. Una la sto imparando e applicando sempre di più, da qualche tempo. L’altra mi sta aiutando proprio adesso. Non so, è arrivata come un fulmine a ciel sereno e, in questo istante, stasera, sta funzionando.

La prima è: questa mia emozione, sensazione, depressione o chiamala come ti pare è un LIMITE. Bè, non facile mi dirai. E io ti dico: bene, hai ragione, non è facile. Eppure, dietro questo colare a picco, oltre questo LIMITE, si nasconde un tesoro.

Questo stato emotivo mi dà la possibilità, in quanto esso stesso LIMITE, di SUPERARLO.

Tradotto: mentre prima, quando stavo così, non vedevo vie d’uscita e speravo mi passasse – poi in qualche modo infatti se ne andava – adesso è diverso. Vedo il LIMITE.

Ma perché sei qui, caro LIMITE? Vuoi che ti SUPERI, vero?

Prima: stato depressivo —> nessuna soluzione, passerà, boh, speriamo, qualcosa provo, sì dai passa. E intanto sono anche passati giorni interi.

Ora (non sempre a dir la verità): stato depressivo —> la mente mi dice “non ho voglia di far nulla, sono stanco, adesso no ecc.” —> riconosco il LIMITE —> lo SUPERO= faccio lo stesso quel qualcosa, fosse anche la cosa più piccola ed insignificante.

Questo funziona.

Cioè, caro LIMITE, ti vedo e so che ci sei. Ho l’occasione di SUPERARTI, di tracciare un solco dentro il mio Essere e la mia Anima, che dice “Posso lo stesso. Non sei più un limite.”

Wow. Devo dire che, come dicevo, funziona. Ci sto comunque lavorando.

La seconda intuizione a riguardo è arrivata mezz’ora fa circa, mentre passeggiavo col cane.

Parlavo, nella prima riga, di semplicità. E di semplicità si tratta.

Per superare questi stati depressivi, fai LA COSA PIÙ SEMPLICE Giulio: FAI QUELLO CHE DEVI.

Stop.

No, non sei più il ragazzino confuso che non sa cosa deve fare su questa terra. Cioè, non è che adesso so cosa devo fare su questa terra, però che cazzo, qualche dritta in più la Vita me l’ha data. E grazie, Vita.

Fai quel che devi. Semplice. Semplice. Fai quel che devi. Nonostante tutto. Che attenzione, non vuol dire reprimi quell’emozione, testa bassa e chissenefrega… dai su, ti conosco da anni ormai, caro stato depressivo con tanto di energie sotto le scarpe. Probabilmente il tuo senso di esistere è questo. Ci sei stata, ci sei, ti vedo, ti supero, faccio quel che devo nonostante te. Va bene così.

Quel che dovevo fare, ora, era scrivere questo.

Semplice.

Ah sì, era lui, il buon Confucio.

Ci si vede Oltre…

Giulio

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