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I robot ci sostituiranno? Non è la domanda giusta

“I robot ci sostituiranno?” Non è la domanda giusta…

Signori, ormai la situazione è questa. Non si può scappare. O meglio, si può anche fare, ma dove vai? E poi siamo davvero sicuri che scappare, andarsene lontano, in un luogo dimenticato da Dio, sia la cosa migliore?

Aspetta. Ma di cosa stiamo parlando? Di quale situazione?

Evoluzione tecnologica.

Dove andremo a finire? Come saremo e cosa sarà il nostro mondo fra 10, 20, 30 anni? I robot ci sostituiranno? Diventeremo noi stessi delle macchine, con dei chip impiantati sotto pelle e nel cervello?

Aspetta ancora. Forse non sono le domande giuste da farsi.

Certo, la paura c’è e nasce dal dubbio. Nasce dal fatto che negli ultimi 30 anni il mondo è stato invaso dal digitale, dai computer… e questa corsa sembra non potersi più fermare. E’ un fenomeno irreversibile. Ed è stato così veloce che ci troviamo in una terra di mezzo fra il non essercene accorti e il terrore che tutto ciò ci sia sfuggito di mano. E che un domani evada completamente dal nostro controllo.

Saremo in grado di gestire tutti questi cambiamenti?

I robot ci sostituiranno dunque? Possiamo farci tutte le domande possibili…

…e va bene così.

Ma.

Secondo me la questione è un’altra. Secondo me abbiamo così tanta paura di come andranno le cose perché – consciamente o incosciamente – sappiamo che già adesso non abbiamo nessun controllo sulla situazione.

Intendo che abbiamo paura che l’evoluzione tecnologica, domani, arrivi a un punto di non ritorno perché, oggi, siamo già ad un punto di non ritorno.

E’ inutile chiedersi come faremo a fronteggiare le sfide del futuro se non partiamo dal presente, se non compiamo ORA un balzo di consapevolezza individuale e sociale rispetto al web, ai social media, allo smartphone. Dobbiamo iniziare a cambiare le cose dove possiamo farlo, cioè partendo dal nostro piccolo, nell’uso quotidiano di smartphone e compagnia.

Se già adesso, nel 2019, ci perdiamo dentro quegli schermi e a tratti – ben più che a tratti – non riusciamo a staccarci… bè, il “problema” è oggi. Non nel 2030-40-50. 

robot ci sostituiranno

Prendere o lasciare?

  • Prendere: lasciarsi invadere del tutto. Lasciare che i computer facciano tutto al posto nostro, lasciarci dominare totalmente dalla tecnologia digitale. Dire ok, va bene, avete vinto voi, macchine. Il pianeta è vostro (esagero? Me lo sto chiedendo anch’io).

  • Lasciare: scappare, come dicevo. Un qualche monte in Tibet, dentro una grotta. Però non deve arrivare il segnale Gps.

C’è una terza opzione ed io la chiamo Risveglio Digitale.

Dominare gli strumenti digitali invece che esserne dominati. Usarli a nostro reale vantaggio. Assumerne il controllo – reale – e sfruttarli per creare un mondo migliore.

Perché non vorrei passare per un tecno-pessimista, per un demonizzatore e castigatore degli strumenti digitali. Anzi, hanno un potenziale straordinario, mai visto prima nella storia dell’uomo, ma non lo stiamo sfruttando nella giusta direzione a mio parere.

E’ come un’astronave, ma in cui sono tutti in bagno.*

Usciamo da sto bagno, impariamo a pilotare l’astronave (leggi 9 regole per un uso consapevole di smartphone e social) e creiamo un mondo nuovo.

Magari è un’utopia, magari no… ma tanto vale provarci. 

Tu cosa farai? Anzi, cosa stai facendo?

Prendi, lasci…o sei con me e ci proviamo?

Ci si vede Oltre…

Giulio

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*Brillante metafora di Jovanotti, in questa intervista (minuto 47.47) con Marco Monty Montemagno

1 commento su “I robot ci sostituiranno? Non è la domanda giusta”

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