Per quanto cerchiamo di inseguire qualcosa di esterno a noi, per quanto cerchiamo di realizzare i nostri sogni, di raggiungere i nostri obiettivi, di fare soldi…
…dovremo sempre, ogni tanto, fermarci. Sempre, ciclicamente.
In realtà non è una scelta, ma un dolce obbligo interiore.
Dovremo tornare a confrontarci con le domande fondamentali.
Chi sono io? Chi sei tu, che leggi queste parole?
Che cos’è la realtà che ci circonda? Il mondo in cui siamo immersi… di cosa è fatto? Si ok, di atomi… e poi? Di cosa sono fatti gli atomi? Quando sei nel silenzio, nel vuoto, nella stasi… cosa c’è oltre i tuoi pensieri? Cosa dà vita a quel corpo, quale forza lo sorregge in piedi?
Cercare di raggiungere obiettivi esterni a noi è giusto, è importante, è normale. Aiuta a sviluppare delle qualità, ci mette alla prova, ci costringe a tirare fuori il meglio di noi stessi.
Però ognuno di noi, in particolare chi ha imboccato un sentiero di ricerca interiore, non può sottrarsi dal doversi fermare ogni tanto, per guardarsi dentro e ascoltare se stesso. D’altronde, per quanto i nostri obiettivi esterni siano importanti… non c’è nulla di più importante del capire chi siamo davvero. Oltre il guscio fisico, oltre le convinzioni, oltre le relazioni, oltre la voce, l’accento, oltre tutto ciò che possa essere descritto a parole.
Chi sei, chi sono, chi siamo? Cosa siamo?
Superata una certa soglia, certe domande continueranno ciclicamente a farti visita. Ti attrarranno come magneti e più farai forza per sfuggirle più inevitabilmente soffrirai.
Non è possibile scappare da se stessi, non è possibile trovare infinite scuse per evitare di percepire il proprio esserci al livello più essenziale.
La sete di Verità non può essere placata per coloro che si sono scoperti disposti ad abbeverarsi a quella Fonte.
Ci si vede Oltre…
Giulio
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